Luca Zanta – Colomela Art
Conosciamo l’Artista:
Nasce a Padova nel 1973, vive a Montegrotto Terme. Nel 1992 consegue il diploma di maturità d’Arte applicata all’Istituto Statale d’Arte P. Selvatico di Padova. Negli anni ’90 si occupa principalmente di arte applicata, sperimenta varie tecniche, prevalentemente pittoriche, in ambiti diversi: progettazione e realizzazione di allestimenti scenografici, opere murali e progetti grafici, esperienze nel mondo musicale; infine è venuta la fotografia.
Nel 2006 si laurea in Architettura allo IUAV di Venezia, seguendo un piano di studi orientato ai corsi storico-artistici, e con una tesi di laurea di progettazione.
Negli ultimi anni si è dedicato in modo preponderante alla manipolazione della fotografia digitale, alla modellazione 3D, e alle loro possibili interazioni, anche con produzioni multimediali e videoproiezioni.
Attualmente collabora con vari studi professionali, e parallelamente porta avanti la ricerca artistica. Le ricerche attuali puntano a esplorare le possibili ibridazioni tra tecniche digitali e analogiche.
Diplomato in Arte Applicata e laureato in Architettura, sul versante più prettamente visivo del fare artistico ha iniziato le sue attività con le tecniche tradizionali, quali il disegno, la pittura, l’aerografia, passando gradualmente alle tecniche digitali. Attualmente sta portando avanti alcuni progetti per installazioni scenografiche/architettoniche in aree pubbliche.
Lavora solitamente per serie distinte di opere, in un’ottica progettuale. Ogni serie può avere diverse modalità tecniche di esecuzione, una delle costanti della ricerca è la tendenza all’ibridazione.
Ha organizzato molte mostre personali a Padova e dintorni, ed ha partecipato a varie mostre collettive, concorsi e fiere nelle province di Padova, Rovigo, Venezia, Savona, Benevento, Bologna, Ferrara, Milano, Roma, Varese, Mestre, Treviso, Brescia, Pescara, a Levico Terme, a Stenico, a Berlino e in Oregon.
Luca ha inoltre già partecipato alla prima edizione 2019 del Simposio “Predaia Arte e Natura” realizzando l’opera di Colomela Art intitolata “Sogni sospesi”.
Proposta per il Simposio di Predaia 2023:
L’opera proposta da Luca si intitola “Fucina”.
Secondo il mito, Efesto aveva la sua fucina nel monte Etna e in altri vulcani.
Il progetto riprende l’elemento iconico del vulcano, trasformandolo in una piccola architettura da giardino, che nella sua forma tronco-conica rimanda anche a una sorta di antico forno per la fusione dei metalli.
La costruzione inizierà tracciando nel terreno una serie di cerchi concentrici, che serviranno da riferimento. Si innalzerà un treppiede, sul quale verranno appoggiate le colomele che formeranno il cratere/ciminiera. Potrà essere d’aiuto una “dima” in legno precedentemente costruita e avvitata sopra il treppiede. Ognuna sarà precedentemente forata nello spigolo rivolto all’interno; un robusto filo metallico, che passerà per i fori e, formando un anello, terrà in posizione i fusti. Eventualmente la giunzione sarà rinforzata con altri elementi
metallici applicati sulle teste. La base delle colomele sarà leggermente interrata, per non farle scivolare durante l’assemblaggio; la struttura si manterrà in piedi grazie al suo stesso peso. Una volta tolto il treppiede, verrà aggiunto un altro giro di colomele, con le teste appuntite e inserite negli spazi tra quelle iniziali, abbassante di 50 cm rispetto alle prime, e collegandole con un altro filo passante. Si procederà ripetendo l’operazione fino a terra, formando infine un cono. La sommità verrà resa più scura, spennellandola con catrame diluito.
Le scandole, o parti di esse, verranno usate per essere inserite negli interstizi.
Un pertugio permetterà a chi è più piccolo di accedere all’interno.
Se sarà possibile, si inaugurerà l’installazione con un piccolo fuoco all’interno, che darà vita alla fucina.